Diario del Ten Mauro Pietro


I reparti della Folgore erano già stati provati dagli incensanti bombardamenti terrestri ed aerei del nemico; dalle lunghe marce estenuanti, e dalle malattie tropicali che la mancanza di acclimatamento e la deficienza di acqua e di viveri (venivano distribuiti mezzo litro di acqua al giorno ed una scatoletta di carne con galletta per ogni uomo) avevano aggravato.
Tuttavia restava lo spirito ed il fisico eccezionale di quei fanti unici fra tutte le forze in movimento ad essere sprovvisti di mezzi meccanizzati che permisero di affrontare la fossa di El Qattara, trascinando a braccia i pezzi di artiglieria e trasportando sulle spalle le munizioni, in una comunione costante fra ufficiali e soldati.
Si muovevano così il 185°, il 186°, il 187° Rgt., ed il Raggruppamento Ruspoli, nella notte del 29 agosto nella pianura di El Qattara, mentre, – parallelamente ad essi e ad un lato, centinaia di carri armati e di mezzi meccanizzati percorrevano le stesse direttrici per la conquista delle nuove posizioni.
Compito della Folgore era quello di proteggere il fianco delle Div. Cor. L’artiglieria divisionale e del X C. d’A. con il fuoco continuo ed incessante investiva le linee nemiche innanzi a noi ed inutilmente l’aviazione inglese sorvegliava e spezzonava la nostra marcia.
Quella notte fu un continuo sussulto di scoppi e di bagliori, una fatica incessante e sovrumana per le nostre truppe, che tra le luci dei bengala nemiche e lo scoppio dei proiettili, vedevano stagliarsi dinanzi a noi a sé nettamente le colline, che dovevano raggiungere e sulle quali si distinguevano nitidamente le ombre dei nemici che si preparavano ad abbandonarle.
La marcia fu di 15 km. E l’obiettivo (quota 101 di De Alinda) assegnato fu raggiunto dai reparti appiedati della Folgore con un anticipo di 224 ora sulla Div. Vescia e la 70 cor. tedesca. Questa prova non passò inosservata ai comandi superiori ed al Gen. Rommel, il quale concesse sul campo numerose ricompense al valore militare.
All’alba del 1° sett. Il 185° Rgt risultava schierato nella zona di El Taga, dove aveva spiegato il IV btg. A q: 184 sulle pendici di Ergail Abu Gabara, mentre il II si era disteso su linee più avanzate nella prossimità di q. 222.
Sul fianco destro del II btg. Aveva preso posizione il 186° Rgt. con il VI btg. Comandato dal Cap. Mantino e formato dalla 20^, 21^ compagnia, da una compagnia cannoni, da una compagnia mortai, e da un gruppo obici da 100/A., mentre il V, occupava la zona di Bab el Qattara, dopo aver conquistato in accaniti combattimenti al comando del Ten. Col. Izzo il saliente Gabel Kalak e Bab-El Qattara.
Il 187° Rgt. costituito dal IX btg. comandato dal Magg. Rossi, e dal X comandato dal Cap. Carugno, era schierato a q. 101 di Deir er Alinda e si collegava al 186° Rgt. attraverso il Raggruppamento Ruspali, costituito dal solo IX btg. (poiché l’8° non era ancora giunto in linea) disteso sul caposaldo di Deir Uh Kawabir a fianco della divisione Brescia.