Diario del Ten Mauro Pietro

Vi sono reparti del Westkent che convergono a destra sul caposaldo tenuto dalla 26^ Cp. Il London Rg. Che si infiltra comodamente tra la 25^ e la 26^ cp.; la terza colonna, che è la più robusta, si dirige tra le posizioni del IX btg. e quelle difese dai par. germanici, al comando del Cap. Hubner.
I carri armati nemici si fermano a distanza ravvicinata a circa un cento metri, cessando di battere le nostre posizioni con il loro tiro micidiale mentre la nostra artiglieria ha tutto il tempo di puntare i suoi pezzi.
Il Col. Camosso aveva nel frattempo raccolti i dati telefonicamente dalla situazione delle varie compagnie impegnate, le quali disponevano di una forza pari a 80 uomini contro tre battaglioni inglesi: la 25^ di 60, la 26^ di 72; la 27^ di 50.
Per questo avevo fatto distaccare dai battaglioni laterali alcune compagnie, che usciranno al caposaldo verso le ora 12.
Sono le 12: è il Magg. Macchiato che inizia aprendo il fuoco dell’artiglieria divisionale sugli attaccanti e cercando di precludere ai carri armati ogni via di salvezza.
I paracadutisti sono balzati dalle loro buche e si sono fatti vivi e la lotta si risolve di persona a corpo a corpo.
Le varie infiltrazioni nemiche vengono liquidate, ad una ad una mentre subentrano nelle fatiche della battaglia gli eroici reparti del IX battaglione che vendono cadere nel contrassalto il Magg. Rossi, loro comandante, subito sostituito dal Cap. … e quindi il Cap. Pescuna, che nella stessa battaglia è ferito a morte.
I fanti del X btg. sortiti anch’essi per appoggiare l’azione di scardinamento e liquidazione dei reparti nemici, non sono da meno, portati dall’esempio del loro comandante Cap. Carugno, colpito a morte, e sostituito dal Cap. Rugiada, anch’egli caduto mentre incita i suoi paracadutisti alla lotta. Anche il com. del Rgt. Col. Camosso viene ferito.
La battaglia di liquidazione del nemico è rapida, decisa, rabbiosa: un pugno d’uomini, assetati di gloria, contro forze numericamente superiori.
La lotta si è frantumata in tanti episodi, ove eccellono le qualità e l’iniziativa del paracadutista italiano. Ogni episodio è un quadro plastico di forza e di eroismo. Vi sono compagnie che dalla furia della battaglia vengono completamente polverizzate: tanta vitalità che durò brevi istanti. La 14^ compagnia ritornerà nei ranghi con l’effettivo di un solo ufficiale per di più ferito!
E quando a sera, col tramonto, la battaglia volge al termine e si raccolgono le fila della giornata cruenta, gli ultimi resti del nemico – infiltratesi nella forza di 20 uomini nella profondità delle nostre linee vengono catturati, senza colpo ferire, dal plotone comando reggimentale, leggermente arretrato tra il IX ed il X btg.
Così ebbe inizio e finì la battaglia del 4 settembre 1942.