26° Gruppo Sqd. ALE “Giove”- origini e vicende organiche

L’annuale Campo d’Arma della Brigata, organizzato nell’area addestrativa di Carpegna dal 29 giugno al 10 luglio, vedeva la prima consistente partecipazione del RAL, che allo scopo rischieierava quattro AR-205 sull’ aeroporto di Bologna ed un L-21 su quello di Cervia. Le altre esercitazioni riguardavano i Quadri ed i Posti di Comando della “Folgore”, ma il RAL
 non manca di partecipare ad esercitazioni anche Reggimentali, Divisionali, di Corpo d’Armata ed Interforze. Degne di nota la “Leopardo Rosso” e “Puma Bianco”, prime di una 
lunga serie di esercitazioni svolte, rispettivamente, a livello di Gruppo Tattico e di Brigata con il concorso aereo degli AB-205 e degli L-21. Proprio la SLUG, realizzava e sperimentava con successo un supporto laterale per fissare a bordo la mitragliatrice MG.42/59, risolvendo nel contempo il problema del recupero degli elementi di nastro onde evitare che, perduti in volo, potessero danneggiare il rotore anticoppia.
In espansione era anche l’ attività lancistica. Oltre a fornire i vettori per i Corsi ad Apertura Comandata della SMIPAR, ad ottobre la SEUG organizzava il primo corso per l’abilitazione dei
 piloti all’aviolancio di paracadutisti da “elicottero di uso generale”.

Da settembre intanto il RAL poteva disporre di un Ufficiale particolarmente esperto al comando della Sezione Manutenzione: il Cap. pil. Ivano Bonamici proveniente dagli specialisti.
 Era possibile così affidare la riorganizzazione di questo delicato settore ad un ottimo manutentore, in grado anche di assicurare la relativa attività di collaudo in volo.
Sempre più numerose erano le richieste che giungevano al RAI. per interventi di ricerca e soccorso. Oltre al servizio di eliambulanza, dal 4 all’ 8 settembre un elicottero veniva impiegato
 per la prima volta, su richiesta del Comando della 20^ Zona Militare, nelle operazioni di spegnimento degli incendi scoppiati sul Monte Argentario mediante trasporto di personale sulla linea di fuoco. Ma il ciclo che coinvolgeva maggiormente il reparto, specie sul piano emotivo, era quello svolto dal 9 al 12 novembre per le ricerche del C-130 della RAF inabissatosi nelle acque della Meloria con 46 paracadutisti della Brigata a bordo. Proprio il comandante del RAL era il primo ad avvistare il battellone d’emergenza dell’ Ercules ed a comunicarne l’ esatta posizione alla Torre di Controllo di Pisa

Il susseguirsi di così tante richieste ed interventi aveva i suoi riflessi sull’attività volativa annuale che si concludeva con il lusinghiero bilancio di 1.300,50 ore, di cui ben 855,15 effettuate dalla SEUG e 445,35 dalla SAL.
Nel giugno del 1972 veniva organizzato il primo rischiaramento campale dell’intera Sezione Elicotteri nell’ ambito del Campo d’Arma della Brigata a Carpegna. Oltre agli elicotteri, il RAL doveva trasferirvi tutto il personale ed i mezzi di supporto necessari alle operazioni. Il ciclo era suggellato il 7 luglio dalla brillante esercitazione “Leone Rosso”.
Benché di prestazioni e possibilità assai più modeste, anche gli L-21 della SAL non facevano mancare il loro supporto alle attività del 1 ° Reggimento Paracadutisti, del Battaglione Sabotatori, del Gruppo Artiglieria della Brigata e dello stesso 3° Reggimento Artiglieria Pesante Campale di stanza a Pisa. I silenziosi “Super Cub” assolvevano intatti ad una serie di compiti sicuramente meno appariscenti ma ugualmente importanti per le operazioni dei reparti al suolo, come la guida colonna, l’ osscrvazione e l’ aggiustamento del tiro, la ricognizione delle zone di schieramento, il controllo del mascheramento, il lancio messaggi, il corriere aereo ed il trasporto di ufficiali dei Comandi sui campi avanzali. Efficace in particolare era la tecnica messa a punto con il Battaglione Sabotatori per il recupero messaggi mediante raffio filato da bordo. Altro impiego delPI. 21 con i sabotatori era l’ aviorifornimento clandestino di pattuglie infiltrate in territorio ostile mediante contenitori fissati agli attacchi subalari del velivolo.
Consistente come negli anni precedenti era la partecipazione del reparto nel 1973 alle varie esercitazioni della Brigata (Gabbiano, Sparviero e Bisonte Rosso) ed all’ annuale Campo d’Arma.
A conferma dell’intensa attività svolta, la SEUG superava nel 1973 le mille ore di volo (1.066,45), staccando decisamente la SAL che con i suoi tre L-21 aveva effettuato 357,25 ore.
Il problema più grosso che si presentava per il RAL era tuttavia quello di trovare una nuova sede in quanto quella concessa dall’Aerobrigata si era rivelata insufficiente. Venivano valutate pertanto due soluzioni: realizzare la nuova sede all’interno della base e precisamente dopo l’ area del 98° Gruppo sulla testata sud, oppure realizzarla ex novo in un’altra zona individuata nel territorio delle province di Pisa o Livorno per essere completamente autonomi sotto il profilo logistico ed operativo. Iniziava così una lunga e sofferta gestazione della nuova base che si
 sarebbe protratta per oltre vent’ anni, passando da un progetto all’ altro senza giungere però a nulla di concreto.

Il costante supporto fornito al 1° Reggimento Paracadutisti ed al Battaglione Sabotatori aveva modo di emergere ai più alti livelli nel giugno del 1974 in occasione delle esercitazioni a 
fuoco “Bisonte Rosso”1 e “Puma Rosso” svolte a livello di Gruppo Tattico nell’ambito del Campo d’Arma. La stessa prontezza operativa del RAL. non mancava di essere valutata a livello nazionale e NATO nel corso delle periodiche esercitazioni di “allarme aereo” e “mobilità aerea”.
Con l’arrivo del 1975 diveniva esecutivo il programma di potenziamento del RAL, attraverso la sostituzione dei velivoli ad ala fissa, ritenuti non più idonei alle esigenze della Brigata, con gli “ERI” (Elicottero Ricognizione) AB-206. A tale scopo già dall’ anno precedente un Ufficiale e due Sott.li erano stati inviati presso il CAALE di Viterbo per frequentare il corso di abilitazione sul “Jet Ranger”. Li seguivano i primi specialisti destinati alla nuova linea.