26° Gruppo Sqd. ALE “Giove”- origini e vicende organiche

Di particolare interesse era poi l’ addestramento al volo strumentale simulato avviata con il 205 per sfruttare al meglio la strumentazione della macchina in caso di emergenza. La sperimentazione veniva curata dai M.Ili Ceragioli e Bandini mediante l’esecuzione di procedure NDB/VOR e GCA.
Nel 1984 iniziava la collaborazione con il Centro Nazionale Soccorso Alpino per le attività di ricerca e soccorso in montagna. Le relative esercitazioni venivano organizzate in località Campocatino sulle Apuane, addestrando gli operatori alla discesa ed al recupero mediante verricello.

Equipaggi del 26° iniziavano anche ad operare nell’ambito della campagna antincendio organizzata dall’ALE in Sardegna, dopo essere stati abilitati all’ impiego della benna presso il 21° Gruppo Squadroni di Cagliari Elmas. La partecipazione alle campagne annuali nell’isola si sarebbe protratta per oltre dieci anni.
Nel 1985 l’addestramento alle operazioni di Protezione Civile diveniva ancora più intenso, affiancando alla “SATER” l’esercitazione “PROTEX”, svolta a livello interforze dal 22 al 24 ottobre sull’aeroporto di Peretola. In campo tattico invece il Gruppo partecipava alla prima esercitazione della neocostituita FIR (Forza Intervento Rapido) organizzata il 16 dicembre a Monte Romano.
L’intensa attività di soccorso svolta dal reparto trovava un importante riconoscimento ufficiale nel conferimento da parte del Comune di Firenze dello “Scudo di San Martino“.
Proseguivano con eguale energia ed entusiasmo anche le altre attività del Gruppo. Impegnativi voli tattici si alternavano a continui aviolanci FDV e TCL e ad elisbarchi su terra e mare, ma non mancavano le occasioni (manifestazioni e Feste della specialità paracadutisti) per allestire delle stupende formazioni da parata.
Oltre alle due edizioni annuali della “Mangusta” svolte nel grossetano, il Gruppo nel 1986 aveva modo di partecipare all’esercitazione “FIR I/86” organizzata il 18 giugno a Capo Teulada in Sardegna con un intervento reale a fuoco. La successiva “2/86” si svolgeva a Torreveneri (BR) dal 18 al 26 novembre.

Nei due anni successivi l’impiego tattico raggiungeva vertici storici. Nel solo 1987 il Gruppo assicurava in ambito Brigata due esercitazioni “Istrice” ed una “Mangusta”, mentre sotto il Comando della Regione partecipava a ben tre esercitazioni della FIR, di cui una (“2/87”) organizzata a Gioia Tauro in Calabria e le altre a Monte Romano. Infiltrazioni ed elisbarchi venivano inoltre effettuati a settembre nel corso delle esercitazioni interforze NATO “Aquila Bianca” sull’aeroporto di Grosseto e “Display Determination” sull’aeroporto di Rimini. Sempre nel 1987 aveva inizio poi la “campagna tiri” in Sardegna, organizzata con frequenza biennale per il mantenimento della capacità operativa degli equipaggi sui sistemi d’arma M.21 ed M.27 in dotazione rispettivamente all’AB-205 e all’AB-206.
A tutto questo si aggiungevano nuovi impieghi ed attività sperimentali come la semina mine mediante contenitori fissati al gancio baricentrico e gli aviolanci TCL di paracadutisti “in tandem” realizzati con i nuovi equipaggiamenti acquisiti dalla Brigata.

Altrettanto intenso era l’impiego nel settore della Protezione Civile. Dal 20 luglio all’ 8 agosto il Gruppo rischierava un EM-2 e due equipaggi sull’aeroporto di Bergamo Orio al Serio per partecipare alle operazioni di soccorso in Valtellina a seguito della disastrosa alluvione che aveva colpito la zona.

Nel 1988 le esercitazioni “Istrice” salivano addirittura a quattro e le “Mangusta” a due, mentre venivano svolte ben tre esercitazioni tattiche nell’ ambito dei rispettivi Campi d’Arma “Calabria” organizzati dalla Brigata nel periodo novembre-dicembre con rischiaramento di quattro AB-206 e tre AB-206 sull’aeroporto di Vibo Valenzia. Si trattava in questo caso di un teatro operativo di particolare interesse sia per l’ampia disponibilità di zone adatte allo svolgimento di operazioni tattiche, sia per la possibilità attraverso le esercitazioni di intensificare la presenza dello Stato in un’area interessata da gravi fenomeni malavitosi come l’Aspromonte.
Ma il 1988 era anche l’anno del primo Squadron Exchange effettuato con un reparto di elicotteri straniero. Dal 14 al 18 giugno l’AB-205 “Para 287”, con a bordo il Cap. Piferi, il Cap. Nicolosi del CALE di Viterbo, ed i M.Ili Baldissera e Ceragioli, si rischiarava sulla base aerea di Ansbach in Germania, sede dell’ l lth Aviarion Group CBT dell’ US Army. I piloti italiani avevano modo così di partecipare a delle interessanti missioni addestrative a fianco dei colleghi americani sugli elicotteri OH 58D “Super Scout” e UH-60.

Dopo gli ottimi risultati ottenuti nel 1988, anche i successivi campi d’Arma della Brigata venivano organizzati in Aspromonte richiedendo il rischiaramento annuale degli elicotteri sul campo di Vibo Valentia. Gli equipaggi avevano modo così di addestrarsi ad un impiego assai “spinto” dell’AB-205, con operazioni in quota ed in presenza di temperature esterne anche elevate, utilizzando spazi ristretti per gli elisbarchi.
Nella primavera del 1989, con l’ avvio di una nuova operazione ALE all’ estero presso la lontana Namibia, il 26° non manca di dare il suo contributo al contingente UNTAG, inviando uno dei suoi piloti, il m.llo Alessandro Pampana,

II 19 dicembre rientravano in sede i primi tre piloti del Gruppo abilitati a Viterbo sull’ AB-412 in previsione della sua consegna al reparto. Si trattava del cCp. Maccheroni e dei M.Ili Bandini e Ceragioli.