Esercitazione DRAWSKO (Polonia)
(A livello Btg. – dal 14 Settembre 2001 al 14 ottobre 2001)
Prima di descrivere le attività svolte dal GSA – a livello Battaglione, che ho avuto l’ estremo privilegio di comandare – schierato in Polonia a sostegno della Brigata Aeromobile “Friuli” dal 16 settembre al 12 ottobre 2001, vorrei accennare brevemente quale fu il mio approccio a tale attività.
Nel giugno 2001, durante la frequenza del modulo addestrativo per Ufficiali designato ad assumere il Comando di Battaglione, incontrai il Col Guarnieri, mio futuro Comandante di Reggimento che mi chiese cosa ne pensassi della possibilità di assumere, pochi giorni dopo il mio arrivo al Reggimento, il comando di un GSA da schierare in Polonia.
Tale domanda mi sconcertò: ad essere sincero, guardavo con “sospetto” (chi non ha mai commesso errori?) a questa nuova unità che si sarebbe costituita per trasformazione del Battaglione Logistico Paracadutisti “FOLGORE”, che aveva fama di ottima professionalità ma, appunto perché in fase di riconfigurazione, era travagliato da problemi di riassegnazione del personale della specialità paracadutisti che aspirava a rimanere nella “Folgore”. Inoltre, partire al comando di una unità da altri approntata, equipaggiata ed addestrata non era certamente una prospettiva allettante.
Conoscevo, del resto, il mio futuro Comandante e sapevo di poter accettare a “scatola chiusa”: ero certo infatti che mi avrebbe fornito il meglio tra il personale (per altro rinforzato con alcuni ottimi Ufficiali e Sottufficiali in concorso dal 1° REMA di Torino) ed i materiali disponibili.
Ovviamente assicurai la mia disponibilità.
Giunto al Reggimento il 5 settembre, ebbi appena il tempo di riunire i Quadri che avrebbero assolto gli incarichi chiave del GSA e dare un’occhiata alle tabelle di caricamento dei materiali che erano, per altro, già in gran parte partiti per nave il 27 agosto.
La partenza per la ” Drawsko” delle aliquote di personale iniziò all’indomani dei tragici eventi dell’11 settembre 2001.
Io arrivai in zona di schieramento la sera del 14 e immediatamente potei rendermi conto che già tutto il personale del GSA presente (circa 2/3 della forza complessiva) era alloggiato sotto tende, riscaldate e perfettamente attrezzate, giunte per ferrovia quella stessa mattina! Fu questo il momento nel quale potei rendermi conto della professionalità del personale che mi era stato affidato per assolvere la missione e l’impressione che ne ricavai fu certamente positiva.
Due giorni dopo, in concomitanza del TOA logistico – completato il dispositivo e ultimata la sistemazione della zona servizi (dotata di palestra, sala cinema, sala TV in collegamento satellitare con i programmi delle reti televisive italiane), del posto comando e della sala operativa ADERLOG (che in aderenza alla Dottrina Logistica dell’Esercito, ha il compito di programmare e coordinare la condotta di tutte le attività logistiche in zona di operazioni/esercitazioni) – il GSA era perfettamente in grado di supportare la Brigata “Friuli” assicurando le attività di trasporto, rifornimento, mantenimento, nonché la gestione transiti (coordinando tutte le attività in svolgimento nei POD/POE del porto di Stettino, della stazione ferroviaria di Jankovo e dell’aeroporto di Goleinov).
Furono quattro settimane intense ma ricche di soddisfazione. Nel corso delle attività quotidiane imparai a conoscere il personale che mi era stato affidato. Tutti, Ufficiali, Sottufficiali e Truppa (dai VBSP veterani della Bosnia e del Kosovo ai giovanissimi VFB che varcavano i confini per la prima volta), affrontavano con entusiasmo i compiti loro affidati mettendo in mostra una professionalità, uno spirito d’iniziativa ed una motivazione non comune.
Nessuno – per quanto difficile o gravoso fosse l’incarico attribuito – palesò difficoltà, ma tutti loro resero la mia azione di comando agevole ed entusiasmante.
Fui conquistato dalla loro matura serietà e da quello “Spirito di Corpo” che ci rendeva un tutt’uno.
Anche le attività di ripiegamento si svolsero in maniera perfetta e finita l’esercitazione, per altro coronata da pieno successo, lasciai la Polonia (per ultimo) il 14 ottobre.
Una cattiva notizia ci attendeva in Patria. Durante l’adunata mattutina del giorno successivo a quello del rientro, il Col. Guarnieri, dopo averci salutato e ringraziato per il lavoro svolto, ci comunicò che i dispacci di trasferimento per gli Ufficiali e i Sottufficiali della specialità paracadutisti erano arrivati ed avevano effetto immediato.
Realizzai immediatamente, con il cuore gonfio di tristezza, che tale provvedimento ci privava della maggior parte dei Quadri che avevo imparato a conoscere ed apprezzare durante la bellissima esperienza appena conclusa.
La vita doveva comunque continuare, altri impegni ci aspettavano (si cominciava a sentire parlare di un possibile impiego a Kabul).
Bisognava riprendere il cammino.
Era la strada semmai che diventava un poco più ripida.
Mentre bisognava mettere in spalla una zaino un poco più pesante.
Ten. Col. Giuseppe Impellizzeri