Operazione Vulcano

Operazione Vulcano

L’ ultimo scorcio di Agosto ha visto il contingente italiano impiegato in Bosnia, protagonista di un’attività operativa di rilievo denominata “OPERAZIONE VULCANO”. E’ stata la prima operazione multinazionale sottoposta a comando italiano dal 1949, anno di adesione della nostra Nazione alla NATO, e senza ombre di dubbi la più complessa portata a termine dal contingente IFOR dal suo intervento in Bosnia.

Il compito da portare a termine era quello di distruggere 400 tonnellate di munizioni, esplosivo e mine detenute illegalmente dai Serbo-Bosniaci di Margetici, una località posta ad una cinquantina di chilometri a Nord-Est di Sarajevo nel cuore della repubblica Srpska. Essa è stata decisa a causa del mancato rispetto degli Accordi di Dayton da parte dei serbi in merito al possesso di armi e munizioni in siti non autorizzati. L’ingente quantità di esplosivo, stoccata all’interno di un innocuo edificio scolastico dalle finestre e porte opportunamente sbarrate ed oscurate, è stato individuato il 05 Agosto nel corso di una normale attività di ricognizione condotta da alcune pattuglie italiane. Si trattava di un sito non autorizzato dall’IFOR, dislocato in una zona di responsabilità della Brigata Multinazionale Nord, il nostro Comando ne dispose immediatamente la requisizione. Ma a causa dell’ ingente quantità di munizionamento da trasportare e delle rimostranze della popolazione locale, opportunamente fomentate da alcuni rappresentanti militari serbi, l’ attività da svolgere veniva momentaneamente ritardata per effettuare un’attenta e accurata pianificazione accompagnata da decisa ed assidua azione diplomatica. L’ Operazione Vulcano veniva suddivisa in tre fasi:

• 1^ FASE (17 ~ 19 Agosto ): ricognizione dell’area d’interesse, assunzione del dispositivo di sicurezza, dispiegamento delle forze;

• 2^ FASE (19 ~ 24 Agosto ): sequestro e distruzione dei manufatti esplosivi;

• 3^ FASE (25 Agosto ): ripiegamento del dispositivo.

Il Comando di tutta l’ operazione veniva affidato al C.te della Brigata “FOLGORE” che provvedeva a costituire un Posto di Comando Tattico in prossimità del Deposito, alle dipendenze del Vice C.te della Brigata ed a spiegare sul terreno, con funzioni operative e logistiche, circa 2.000 soldati dell’ IFOR di nazionalità diverse, la maggior parte dei quali italiani, francesi e portoghesi.

Il BTG. L. PAR. “FOLGORE” impiegato in Zona d’ Operazioni sin dalla metà di Giugno, ha contribuito fattivamente al successo dell’ Operazione Vulcano assicurando il trasporto dell’esplosivo dal sito non autorizzato, nelle aree di bonifica per il successivo brillamento, con una Cp. di formazione articolata su 1 Plotone Trasporti Medi dotato di 20 ACM (Italiani), 1 Plotone Trasporti Pesanti dotato di 15 APS (Francesi), 1 Plotone Sicurezza (Italiano), 3 Plotoni di manovalanza (Italiano, Francese, Inglese).

La matina del 17 Agosto iniziava il movimento del dispositivo dalle sedi stanziali a Margetici. Il complesso logistico si muoveva il giorno successivo e nel giro di poche ore metteva a punto un efficace strumento, dotato di un’adeguata autonomia logistica, idoneo ad operare in qualsiasi condizioni.

Sovrastati dal nostro tricolore era stato impiantato un accampamento funzionale dotato di tutti i servizi e protetto da un efficiente dispositivo di sicurezza che prevedeva un accurato piano di difesa ed evacuazione.

Nel pomeriggio dello stesso giorno dopo una preventiva e accurata ricognizione del deposito, effettuata dai genieri italiani e francesi e dell’itinerario che conduceva ai siti di distruzione, situati a circa 5 Km di distanza in vallate disabitate, iniziò il caricamento e il trasporto dell’ esplosivo su percorsi accidentati; contemporaneamente furono preparati dei fornelli di distruzione, ciascuno dei quali era in grado di contenere circa 5 tonnellate di esplosivo.

Il giorno 19 Agosto alle ore 10:00, un’ora prima dell’ esplosione del primo fornello, una M120 del complesso logistico, si recò tempestivamente sul sito di distruzione per recuperare un veicolo tattico che a causa delle precarie condizioni del terreno si era ribaltato in prossimità di un fornello.
Il recupero effettuato con prontezza e capacità ha consentito il prosieguo delle attività senza alcun ritardo. Quel giorno, circa 12 tonnellate di esplosivo, ripartite in 4 fornelli furono distrutte e, nei giorni seguenti, il ritmo delle esplosioni fu incrementato sino a raggiungere 90 tonnellate di materiale al giorno, nonostante alcuni problemi tecnici derivanti dall’ impatto ambientale che una siffatta attività poteva determinare e nonostante una palpabile ostilità della popolazione locale pilotata da alcuni esponenti politici serbi che volevano far cessare l’ operato di IFOR. L’ attività del complesso logistico continuò ad essere intensa anche nei giorni successivi, oltre a coordinare ed effettuare il trasporto del materiale, incluso la sua collocazione all’interno dei fornelli, fu svolta una onerosa attività di rifornimento carburanti a domicilio e svariati recuperi di mezzi in avaria. Il tutto avveniva sotto la luce dei riflettori della stampa internazionale e purtroppo, come spesso avviene, non o stato dato dalla stampa nazionale, il giusto risalto a questa operazione così complessa e delicata.

Il BTG. L. della Brigata Paracadutisti “FOLGORE” ha avuto l’ onore di partecipare alla più onerosa operazione condotta in Bosnia nell’ambito del controllo di siti di armi e di munizioni in possesso alle fazioni in lotta confrontandosi ed integrandosi, sempre con brillanti risultati, con le componenti logistiche delle altre nazioni presenti in Zona di Operazione.

La capacità e la preparazione tecnica che ci deriva dall’appartenenza al Corpo automobilistico, unita all’entusiasmo ed alla spregiudicatezza, peculiari delle Truppe dal basco amaranto, oltre a consentirci di affrontare con sicurezza e determinazione qualsiasi situazione, ci rende orgogliosi di essere Militari degni delle nostre prestigiose tradizioni, ereditate dai nostri predecessori.

Cap. Au. par. F. Paolo MOSCATO