I Cacciatori delle Alpi: L’Epopea dei Volontari di Garibaldi
Il 17 marzo 1859, un decreto reale segnò la nascita del corpo volontario dei Cacciatori delle Alpi, sotto il comando del leggendario Giuseppe Garibaldi. Questo corpo speciale fu creato con l’obiettivo di difendere le vallate alpine durante il conflitto imminente, e inizialmente stabilì un deposito a Cuneo, presto seguito da due ulteriori depositi a Savigliano.
L’entusiasmo patriottico e la volontà di contribuire alla causa attirarono un numero straordinario di volontari, rendendo necessario l’apertura di un quarto deposito ad Acqui il 16 aprile 1859. Questo nuovo deposito fu la culla di un altro corpo di volontari, i “Cacciatori degli Appennini”, il cui scopo era di rinforzare le file dei Cacciatori delle Alpi.
Alla vigilia dell’inizio delle ostilità, i Cacciatori delle Alpi erano già una forza significativa, composta da tre reggimenti per un totale di circa 3.300 uomini. La determinazione di questi uomini era evidente, pronti a rispondere alla chiamata di Garibaldi per la difesa del territorio italiano.
Nel luglio dello stesso anno, l’inclusione di un reggimento dei Cacciatori degli Appennini, composto da circa 1.800 uomini, portò alla formazione del 4° reggimento. Questo nuovo reggimento si unì ai ranghi dei Cacciatori delle Alpi, con una forza complessiva che ora contava quattro reggimenti. Contemporaneamente, iniziò anche la formazione di un 5° reggimento, segno dell’entusiasmo e del supporto popolare per la causa.
Giuseppe Garibaldi, con la sua reputazione di abile stratega e leader carismatico, aveva la responsabilità della difesa delle vallate alpine. Le sue truppe, ora rafforzate dal nuovo reggimento dei Cacciatori degli Appennini, erano pronte per affrontare le sfide che li aspettavano. Sebbene questo reggimento appena formato non avesse ancora avuto l’opportunità di battersi in battaglia, l’addestramento e la motivazione dei suoi uomini promettevano un contributo significativo alle operazioni militari.
L’istituzione e la crescita dei Cacciatori delle Alpi rappresentano un capitolo significativo nella storia del Risorgimento italiano. Il fervore patriottico e l’impegno dei volontari sotto la guida di Garibaldi sono testimonianza di un periodo in cui la volontà di unire e difendere l’Italia era più forte che mai.
Il 17 marzo 1859, un decreto reale segnò la nascita del corpo volontario dei Cacciatori delle Alpi, sotto il comando del leggendario Giuseppe Garibaldi. Questo corpo speciale fu creato con l’obiettivo di difendere le vallate alpine durante il conflitto imminente, e inizialmente stabilì un deposito a Cuneo, presto seguito da due ulteriori depositi a Savigliano.
L’entusiasmo patriottico e la volontà di contribuire alla causa attirarono un numero straordinario di volontari, rendendo necessario l’apertura di un quarto deposito ad Acqui il 16 aprile 1859. Questo nuovo deposito fu la culla di un altro corpo di volontari, i “Cacciatori degli Appennini”, il cui scopo era di rinforzare le file dei Cacciatori delle Alpi.
Alla vigilia dell’inizio delle ostilità, i Cacciatori delle Alpi erano già una forza significativa, composta da tre reggimenti per un totale di circa 3.300 uomini. La determinazione di questi uomini era evidente, pronti a rispondere alla chiamata di Garibaldi per la difesa del territorio italiano.
Nel luglio dello stesso anno, l’inclusione di un reggimento dei Cacciatori degli Appennini, composto da circa 1.800 uomini, portò alla formazione del 4° reggimento. Questo nuovo reggimento si unì ai ranghi dei Cacciatori delle Alpi, con una forza complessiva che ora contava quattro reggimenti. Contemporaneamente, iniziò anche la formazione di un 5° reggimento, segno dell’entusiasmo e del supporto popolare per la causa.
Giuseppe Garibaldi, con la sua reputazione di abile stratega e leader carismatico, aveva la responsabilità della difesa delle vallate alpine. Le sue truppe, ora rafforzate dal nuovo reggimento dei Cacciatori degli Appennini, erano pronte per affrontare le sfide che li aspettavano. Sebbene questo reggimento appena formato non avesse ancora avuto l’opportunità di battersi in battaglia, l’addestramento e la motivazione dei suoi uomini promettevano un contributo significativo alle operazioni militari.
L’istituzione e la crescita dei Cacciatori delle Alpi rappresentano un capitolo significativo nella storia del Risorgimento italiano. Il fervore patriottico e l’impegno dei volontari sotto la guida di Garibaldi sono testimonianza di un periodo in cui la volontà di unire e difendere l’Italia era più forte che mai.
Roberto Marchetti
Fonte: ilpostalista