26° Gruppo Sqd. ALE “Giove”- origini e vicende organiche

Il 12° ottobre il 26° aveva il suo battesimo del fuoco nell’ambito dell’esercitazione ALE “Ippogrifo 78” organizzata a Salto di Quirra in Sardegna. Per la prima volta un elicottero del
 Gruppo, ai comandi del Magg. Di Fenza e del Ten. Barsottelli, impiegava operativamente l’armamento offensivo di bordo ( sistema M.21 ), aprendo la strada alla successiva qualificazione degli altri equipaggi presso la Scuola di Tiro di Perdas de Fogu. Il 20 ottobre veniva inaugurato a Cerreto Guidi il monumento realizzato in memoria dei caduti del “Para 538”.

Ma il 1978 era anche un anno contrassegnato da incomprensioni e dissapori con il C0mando della 46^ Aerobrigata. A seguito della necessità di sgombrare una parte dei magazzini
 MSA dal materiale del vecchio C-119, il comandante dell’ aeroporto sfrattava dall’ hangar gli elicotteri del 26°, facendo innalzare al suo interno un gabbione metallico per separare la zona magazzino dal resto dei locali occupati dal Gruppo. Così per circa sei mesi gli elicotteri dovevano  rimanere parcheggiati all’aperto, con grave rischio di danneggiamento, in attesa che l’intervento dei Comandi superiori ponesse fine a questa assurda situazione.
L’incidente riproponeva tuttavia la necessità per il Gruppo di una nuova base e tra i vari siti valutati nel corso degli anni (l’area sulla testata sud della base, il campo di Stagno, l’ex stabilimento cinematografico “Cosmopolitan” a Tirrenia, la Piazza d’Armi alla Cittadella e l’ aeoporto di Pontedera) quest’ ultimo appariva come il più idoneo.
L’attività addestrativa con i reparti della Brigata si intensificava ulteriormente nel 1979, nel corso del quale non mancavano le occasioni di verifica con il Campo d’Arma e le esercitazioni “Nibbio Bianco” e “Falco Rosso”.
Particolare cura veniva posta dal 26° anche nell’attività da parata. Il 25 aprile, in occasione del primo giuramento solenne degli allievi paracadutisti organizzato fuori dalle mura della SMIPAR presso l’Arena Garibaldi, il Gruppo allestiva una stupenda formazione di tre AB-206 ed altrettanti AB-205, dotando quest’ ultimi di fumogeni tricolore 
fissati ai pattini.
L’attività promozionale, anch’essa in espansione, portava lo Squadrone EM ad aviolanciare gli uomini della SMIPAR in luoghi tra i più belli e suggestivi della penisola. Già sulla citta di Pisa, dopo aver consentito al CSE di centrare nel 1978 la stupenda Piazza dei Miracoli, gli infaticabili AB-205 il 24 giugno, in occasione della XXIV Regata delle Antiche Repubbliche Marinare, assicuravano un aviolancio di precisione addirittura sul Ponte di Mezzo.

Il 15 ottobre veniva svolta nel porto di Livorno la prima esercitazione di antinquinamento marino in collaborazione con la ditta SOGESTA per la delimitazione ed il recupero di idrocarburi fuoriusciti da una petroliera a seguito di incidente.
Era iniziato nel frattempo il primo intervento dell’ALE all’ estero e precisamente in Libano sotto l’ egida dell’ ONU. Alle operazioni dello Squadrone “Italair”, il 26° contribuiva con un proprio Sott.le pilota, il M. Ilo Baldissera.
Il 1980 era contrassegnato dalla partecipazione del Gruppo ad importanti esercitazioni come la “Condor Bianco” ad Ampugnano (SI), la “Astore Bianco” a Batignano (GR), la “Falcone Rosso” e la “Falco Bianco” entrambe svolte sul poligono di Monte Romano (VT).

Dall’inizio dell’estate il 26° si era dotato inoltre di un proprio stemma di Gruppo raffigurante il pianeta Giove, coniato su medaglia dal prof. Fascetti.

Dal 1981 al 1989

Il 23 marzo 1981, con Foglio n.10/15 dello SME, venivano istituire le Sezioni Maggiorità e Personale, OAI, Logistica ed Amministrazione. Consistente era la partecipazione del Gruppo alle esercitazioni “Airone Bianco 81” in località Tre Poggioli (BO) e “Aquila Bianca 81”, quest’ ultima con l’occupazione dell’aeroporto di Grosseto mediante operazioni di aviosbarco ed elisbarco.
Il 1982 segnava tuttavia l’inizio di nuove forme d’impiego con i reparti della Brigata nell’ambito di un potenziamento delle capacità operative del paracadutista nella sua azione sul terreno. L’interdizione e controinterdizione d’area, così come il combattimento nei centri abitati divenivano parte essenziale dell’addestramento avanzato dei reparti, richiedendo un 
supporto sempre più specializzato del Gruppo elicotteri. Di conseguenza maggiori energie dovevano essere dedicate al volo tattico, alle infiltrazioni e le esfiltrazioni, all’affinamento delle tecniche di presa di terra dall’elicottero ed all’ impiego dei sistemi d’arma in dotazione.
Le prime esercitazioni di interdizione d’area e di combattimento negli abitati venivano svolte, rispettivamente, il 27 febbraio a Monteverdi Marittimo
PI) e Pavullo (MO), e l’11 novembre a Villafranca in Lunigiana (SP) nell’ apposito poligono realizzato in un ex polverificio lungo il fiume Magra.

La riqualificazione passava anche attraverso i nuovi simulatori di volo acquisiti dal CALE di Viterbo dove i piloti iniziavano a recarsi per delle sessioni periodiche di mantenimento della capacità operativa.
Sul piano ordinativo vi era da segnalare il potenziamento della struttura organica del Gruppo con la costituzione del Plotone Servizi Infrastrutturali. Proseguiva a pieno ritmo l’ attività di soccorso. Il 10 luglio e nei giorni successivi il Gruppo interveniva anche in supporto della 46^ Aerobrigata per trasportare personale a Greve in Chianti (FI) a seguito della sciagura aerea del G.222 antincendio. Nei giorni 10 e 11 ottobre partecipava inoltre alla prima esercitazione “SATER” sull’ Appenino Tosco-Emiliano, dedicata alle operazioni di soccorso in occasione di pubbliche calamità.
Il Gruppo continuava intanto ad assicurare il suo supporto all’ Ufficio Studi ed Esperienze della SMIPAR, impegnato in quel periodo nella definizione e sperimentazione del nuovo “paracadute d’arma” per le Aviotruppe.
Il nuovo ciclo addestrativo avviato con la Brigata si intensificava a nel 1983 con esercitazioni periodiche di combattimento nei centri abitati (“Istrice”) e di interdizione d’area (“Mangusta”), quest’ultime svolte nelle province di Grosseto e Siena.