Bruno Bussolin

Bruno Bussolin

 

Fonte: movm.it

Nato a Monselice (Padova) nel 1921 e caduto a Monte San Michele d’Abruzzo il 19 maggio 1944, fu maestro elementare e ricevette postuma la Medaglia d’Oro al Valor Militare. Conseguì la licenza magistrale a Rovigo nel 1939 e si dedicò subito all’insegnamento, interrotto nel febbraio del 1941 quando fu chiamato alle armi.
Dopo essersi diplomato con il grado di sottotenente di complemento alla Scuola allievi ufficiali di Ravenna, nel 1942 fu assegnato al 36° Reggimento fanteria motorizzata. Successivamente frequentò la Scuola paracadutisti di Viterbo, operando nel 185° Reparto paracadutisti dell’XI Battaglione “Nembo”. Dopo l’armistizio, questo battaglione entrò a far parte del Corpo Italiano di Liberazione.

Nel maggio del 1944, durante le operazioni contro i tedeschi nell’Italia centrale, Bussolin si offrì volontario per guidare un’azione particolarmente rischiosa. Alla testa di una pattuglia di paracadutisti, assaltò per primo tre postazioni tedesche fortemente armate, riuscendo a eliminarle. Ferito inizialmente alla gamba destra, rifiutò ogni soccorso e riprese l’azione, dicendo ai suoi uomini che la loro unica preoccupazione doveva essere quella di andare avanti.
Colpito mortalmente da una raffica di mitragliatrice al petto, chiuse la sua giovane esistenza incitando i suoi uomini al grido di “Nembo”.

Motivazione della medaglia d’oro

Volontario si offriva per un’azione rischiosa al comando di una pattuglia. Assaltava per primo tre munitissime postazioni tedesche eliminandole. Ferito una prima volta alla gamba destra rifiutava ogni soccorso asserendo che la sua unica preoccupazione era quella di andare avanti e con indomito slancio, primo tra i suoi valorosi riprendeva l’azione. Colpito mortalmente da una raffica di mitragliatrice in pieno petto, chiudeva la sua giovane esistenza incitando i suoi uomini al grido di “Nembo”. Esempio di alte virtù militari e di ardente patriottismo.
Monte S. Michele d’Abruzzo, 19 maggio 1944.

Fonte: wikipedia