Gavino Ledda

Gavino Ledda

Nasce a Siligo, il 30 dicembre 1938 da una famiglia di pastori da Abramo (1908 – 2007) e Maria Antonia (1914 – 2013).

Il padre lo ritirò dalla scuola a sei anni, dopo avergli fatto frequentare solo alcune settimane della prima elementare, per iniziarlo al lavoro di pastore.

Fa il pastore fino a 20 anni, senza frequentare alcun tipo di scuola, poi prima di arruolarsi consegue da privatista la licenza elementare.
L’emancipazione di Gavino dall’analfabetismo non avvenne che in età adulta (nel 1958 decide di arruolarsi volontario nell’Esercito Italiano) quando durante il servizio militare, grazie all’incontro con il poeta Franco Manescalchi, compagno d’armi, riprese lo studio.
Nel 1959 diventa Sergente esperto in radiotecnica presso la Scuola delle Trasmissioni della Cecchignola, a Roma.

Nel 1961, a Pisa, Caserma Umberto 1° (poi Caserma Artale) consegue da privatista la licenza media. Nell’aprile 1962 si congeda dall’Esercito e ottiene, sempre da privatista, la licenza ginnasiale a Ozieri, in Sardegna, dove è nel frattempo rientrato. 
Successivamente, è ammesso alla terza liceo classico, e nel 1964 sostiene la maturità classica. Si iscrive quindi all’Università “La Sapienza” di Roma e nel 1969 si laurea in Glottologia, con una tesi sul dialetto sardo. 
Nel 1970 è all’Accademia della Crusca con Giacomo Devoto e nel 1971 è assistente di Filologia romanza e di Linguistica sarda a Cagliari. 
Nel frattempo inizia a scrivere “Padre padrone. L’educazione di un pastore”, (la propria vicenda autobiografica) che completa nel 1974; nell’aprile 1975 il libro viene pubblicato da Feltrinelli e riscuote un notevole successo, ottiene il Premio Viareggio, viene tradotto in quaranta lingue e, nel 1977, diventa un film con la regia dei fratelli Taviani, che vince la Palma d’oro al Festival di Cannes.
Negli anni successivi, Ledda pubblica nel 1977 “Lingua di falce” (romanzo); nel 1978 “Le canne, amiche del mare“ (racconto); nel 1984 parentesi cinematografica con la realizzazione di “Ybris” (film); nel 1991 Aurum tellus (poesia); nel 1995 “I cimenti dell’agnello” (racconti e poesie) (ripubblicata poi nel 2000 con l’aggiunta di nuovi testi); nel 1998 Padre padrone (nuova edizione riveduta) con l’inedito “Recanto”; nel 2003 Padre padrone, con una nota filologica di Giancarlo Porcu; nel 2007 Istororra: Su Occhidorzu, in AA. VV. Cartas de logu. Scrittori sardi allo specchio, Cagliari, CUEC.

Nel 2006 gli è stato riconosciuto il Premio Nonino (Risit D’âur).
Nonostante la tirannia del padre in seguito lo scrittore si sarebbe riconciliato con lui, deceduto a 99 anni nel 2007.
Dall’anno 2000 è beneficiario della Legge Bacchelli che gli ha concesso un vitalizio di circa 1.000 Euro per il quale però deve sottoporsi alla procedura di dover attestare ogni mese di non essere morto.

 

Il libro che lo ha reso famoso


 

Per gentile concessione di Gavino Ledda

 


 

 

 

 

 

 

 

 

 

Franco Manescalchi

Franco Manescalchi

Nasce a Firenze il 6 dicembre 1937 è un poeta, saggista e giornalista italiano. 

Nel 1958 assolve i suoi obblighi di leva presso il 3° Rgt a in PISA  Caserma Umberto I°, compagno d’armi di Gavino Ledda (fu grazie a tale incontro che Ledda riprese lo studio e ottenne la licenza media da privatista). 

Nei primi anni sessanta ha fatto parte del gruppo operante intorno alla rivista Quartiere (1963-1969) la cui poetica pone al centro la voce della coscienza civile e della presenza storica. Negli anni settanta ha dato vita al gruppo e alla rivista underground Collettivo R, redattore (1969 al 1991), interni al movimento internazionale della esoeditoria che intese svincolare la poesia dal potere editoriale, per un rinnovamento linguistico e storico e mettere a confronto diverse generazioni.

Dal 1979 al 1988 è stato Consigliere nazionale del Sindacato Nazionale Scrittori.

Altra rivista dell’underground fu Ca Balà, di cui fu direttore (1978-1980) . Sulle pagine di Stazione di posta, trimestrale di corrispondenze culturali (1984-2000) da lui diretto, trovò poi il modo per dialogare sulle nuove esperienze letterarie e sul loro aprirsi ad esiti sempre più vasti. Egualmente le sue ricerche sulle tradizioni popolari hanno trovato spazio nella rivista Toscana folk, di cui è stato redattore (1996-2001). Per la divulgazione sul territorio della poesia, dal 1991 dirige Novecento Poesia Centro di studi e documentazione, associazione per la quale cura un ciclo di seminari e incontri denominato “Pianeta Poesia”. Cura inoltre, per le edizioni Polistampa di Firenze, le collezioni Sagittaria dal 1996, e Corymbos dal 2007 nelle quali ospita poeti in cui convivano ricerca interiore e coscienza etica. Con scritti su poeti e narratori del Novecento ha collaborato alle pagine letterarie di periodici e quotidiani nazionali, fra cui Il Ponte, L’Unità, Il corriere di Firenze, Carte segrete, Erba d’Arno, Il Portolano, Studi Cattolici, Le Arti.

In volumi collettanei e storie letterarie ha pubblicato saggi su temi: l’influenza di Garcia Lorca nei poeti italiani nel secondo Novecento; Poeti, poetiche e gruppi negli anni settanta dalle antologie di tendenza e su autori: Rocco Scotellaro, Gavino Ledda, Giuseppe Zagarrio, Margherita Guidacci, Giuseppe Panella, Vittorio Vettori. Insegnante, è autore di testi scolastici: Scuola insieme, De Agostini, Novara, 1976 (Sussidiario) Primabase, Edipem/De Agostini, Novara, 1979 (Sillabario); I Toscani, Il Portolano-Cappelli, Bologna, 1979, Pinocchio in versi, CFR, Piateda (SO), 2012 (Fedro, collana di poesia per l’infanzia).

Nel 2015 ha ricevuto la medaglia d’onore dall’Ordine dei giornalisti – Consiglio regionale della Toscana, per i suoi cinquanta anni di attività giornalistica. Dal 2017 tutti i suoi materiali sono giacenti nel Fondo Manescalchi presso la biblioteca Marucelliana.

Poesia

  • Città e relazione, Leonardi, Bologna, 1960
  • L’età forte, Quartiere, Firenze, 1962
  • La macchina da oro, Quartiere, Firenze, 1964
  • Il paese reale, Collettivo R, Firenze, 1970
  • La nostra parte, Collettivo R, Firenze, 1976
  • Le scapitorne, Esuvia, Firenze, 1987
  • Aria di confine, Libria, Firenze-Matera, Melfi, 1990
  • La neve di maggio, Polistampa, Firenze, 2000 (antologia dei precedenti volumi 1959-1995)
  • Selva domestica, Polistampa, Firenze, 2010 
  • L’iris azzurra, Pianeta Poesia, Firenze 2017

Prosa

  • Movimento operaio e discriminazione in fabbrica (cronaca), Polistampa, Firenze, 1995
  • I giorni dell’esodo, Polistampa, Firenze, 2014

Saggistica

  • L’area fiorentina nella quarta generazione, Quartiere, Firenze, 1966
  • La fantasia della rivoluzione, Collettivo R, Firenze, 1969 (ciclostilato)
  • La nuova area fiorentina quarta generazione, Cenobio, Lugano, 1970
  • Poesia: per un possibile repertorio Fra autogestione e ciclostile, Impegno ‘70, Mazara del Vallo, 1977
  • La situazione della poesia all’inizio degli Anni Ottanta: il 1981, Le Monnier, Firenze, 1982 (estratto da Città e Regione)
  • Ottovolante: campionario di riviste di poesia, Ottovolante, Firenze, 1984
  • Ottovolante Campionario di editori di poesia, Ottovolante, Firenze, 1985
  • La città scritta – Da “Quartiere” alle “Giubbe Rosse” – la cultura della poesia del Secondo Novecento a Firenze, Edifir, Firenze, 2005

Premi

  • Premio Camaiore 1991
  • Premio d’onore dal Concorso “Lilly Brogi la Pergola Arte” 2010 III Edizione.

 

 

 

Pomeriggio Pisano