Spazio web privato non riconducibile all' E.I. né alla Brigata Paracadutisti “Folgore” e non è organo ufficiale di altri reparti militari in esso citati
“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda” (Ugo Foscolo)
“L’amico e Collega Mauro Gianardi è “andato avanti”. Un affettuoso ricordo e le sentite condoglianze degli Autieri e miei in particolare ai suoi cari”.
Ti ho conosciuto nell’ 82, quando avevi 19 anni ed eri un giovane Sergente. Ho apprezzato da subito, da Comandante di Compagnia, la tua professionalità, la tua preparazione, la tua serietà, la tua onestà, il tuo altruismo, la tua bontà.
“Un uomo non muore mai se c’è qualcuno che lo ricorda” (Ugo Foscolo)
A noi che restiamo il compito di rendere vivo il Suo ricordo. Il 6° Reggimento di Manovra … lo ricorda ! (guafer)
L’addio al Tenente Colonnello Vincenzo Crispino del Generale Monticone
In questo momento oltre al dolore per la perdita di un amico, sento imbarazzo e tristezza perchè, per le vicende irrazionali e incomprensibili della vita, io che sono anziano, saluto uno dei miei ragazzi, uno di quei giovani che hanno servito le Folgore con me. In ogni famiglia i sentimenti vanno ripartiti in modo uniforme fra i figli e in quella militare un Comandante, alla stregua di un padre, non può avere predilezioni. Tuttavia ammetto che nei confronti di Vincenzo ho sempre nutrito un sentimento di particolare affetto e simpatia. Era l’affetto e la simpatia di un Comandante che sentiva di dover tutelare e guidare Vincenzo. Di doverlo tutelare perchè era vulnerabile per la sua spontaneità e per la sua volontà di fare. Di doverlo guidare affinchè non si esponesse per il suo prorompente entusiasmo. Ma questi miei sentimenti erano anche dovuti al fatto che Vincenzo era un uomo fuori dal coro, che pensava ed agiva in modo estroverso, fedele ai principi in cui credeva o che riteneva giusti e dava fiducia e rispetto solo a coloro che stimava. E proprio per il suo comportamento estroverso aveva il carisma di un Comandante di paracadutisti. Mi piaceva perchè non era un soldatino di piombo rigidamente uguale agli altri, incapace di uscire dai binari che gli venivano tracciati. Come soldato Vincenzo era il commilitone che ciascuno di noi vorrebbe avere accanto nel pericolo o in situazioni critiche, perchè si aveva la certezza di non venire mai abbandonati perchè aveva la lealtà dei puri e degli entuisiasmi. Ed è proprio per il suo entusiasmo e la sua onestà che il suo spirito di servizio è stato incrollabile anche nei momenti meno felici della sua vita militare. Sembrava che le avversità non lo scalfissero. Ultimamente mi ha parlato delle figure di uomini e di Comandanti che lui considerava come riferimento morale e aveva preso ad esempio. Erano quelle di centurioni e in particolare quella del centurione Sestio Baculo, delle legioni dell’antica Roma. Dobbiamo riconoscere che Vincenzo è rimasto fedele allo stile dei personaggi che aveva eletto a esempio, perchè il modo estroverso e spregiudicato che aveva nell’affrontare la quotidianità ricordava quello dei centurioni. Di quelli delle legioni romane che si erano guadagnati il grado con il coraggio e di quelli usciti dai reggimenti parà d’Algeria che comandavano con il carisma e l’esempio. Per questo sono certo che Vincenzo vuole essere ricordato da noi per ciò in cui ha creduto e per ciò che è stato: un centurione coraggioso, carismatico, leale.
Tragedia sulla A12: muore il maresciallo Roberto Eusepi
PISA 02 marzo 2004 – Un destino crudele ha spezzato la vita del maresciallo ordinario Roberto Eusepi, in forza al 6° Reggimento di Manovra di Pisa, in un drammatico incidente stradale avvenuto sull’autostrada A12 nei pressi di Beverino, vicino a La Spezia. Una fatalità provocata dal maltempo, con la grandine che ha reso l’asfalto insidioso, trasformandolo in una lastra di ghiaccio e causando una serie di tamponamenti. Tra i veicoli coinvolti anche l’auto del giovane sottufficiale, per il quale ogni soccorso si è rivelato vano.
Eusepi, 34 anni, aveva ricevuto da poche ore una notizia che gli aveva riempito il cuore di gioia: sua moglie era in attesa del loro primo figlio. Per festeggiare, prima di lasciare la caserma “Artale” di Pisa, aveva brindato con i colleghi, scambiandosi sorrisi, auguri e promesse di ritrovarsi presto. Il viaggio di rientro, però, si è trasformato in tragedia.
Il maresciallo era stato trasferito solo da poche settimane a Pisa, dopo aver prestato servizio in diverse città italiane tra cui Roma, Firenze, Novara e Vercelli. La sua richiesta di avvicinamento alla famiglia, residente a Migliarino, era stata accolta, permettendogli di stare più vicino ai propri cari. Figlio di un maresciallo dei carabinieri in pensione e fratello di un affermato architetto, Eusepi era un militare stimato, con una carriera segnata da importanti missioni internazionali. Aveva partecipato a operazioni di pace in Somalia nel 1993, a Sarajevo nel 1996 e in Kosovo tra il 1999 e il 2000, guadagnandosi il rispetto di superiori e colleghi per il suo senso del dovere e la grande professionalità.
La comunità militare e la città si stringono attorno alla famiglia in questo momento di dolore.
A noi che restiamo il compito di rendere vivo il Suo ricordo. Il 6° Reggimento di Manovra … lo ricorda ! (guafer)