Le stellette militari

Le stellette militari

Le stellette militari, piccole stelle a cinque punte applicate sul bavero e sul colletto delle uniformi, rappresentano uno dei simboli più iconici e riconoscibili delle Forze Armate italiane. La loro storia risale all’epoca post-unitaria, ma affonda le radici in tradizioni militari ben più antiche. Già prima dell’Unità d’Italia, negli eserciti europei e negli Stati preunitari italiani, si usavano stelle di forme diverse, come quelle a sei o otto punte, per distinguere i gradi degli ufficiali. In particolare, gli ufficiali d’ordinanza dei sovrani e dei principi italiani indossavano spesso una stella a sei punte sul bavero dell’uniforme.

Con la nascita del Regno d’Italia e l’adozione della Stella d’Italia come simbolo nazionale, si scelse la pentalfa — la stella a cinque punte — come nuovo emblema araldico e distintivo militare, segnando così l’inizio di un processo di unificazione simbolica tra le diverse componenti dell’esercito. Tra giugno e ottobre del 1871, le stellette a cinque punte vennero ufficialmente introdotte per gli ufficiali di fanteria, sostituendo i fregi precedenti e codificando un nuovo linguaggio visivo per indicare l’appartenenza all’Esercito nazionale.

L’adozione delle stellette fu progressivamente estesa ad altri corpi, tra cui lo Stato Maggiore, i Bersaglieri, l’artiglieria, il Genio militare e, infine, anche alla cavalleria. Un regio decreto del 2 settembre 1871 stabilì che gli ufficiali di cavalleria dovessero indossare una stella a cinque punte sul berretto, con al centro il numero del reggimento e sormontata dalla corona reale. Nello stesso anno, nel mese di ottobre, fu regolamentato anche l’uso delle stellette dorate per i generali, distinguendone visivamente il rango.

Il processo si concluse ufficialmente con il regio decreto n. 571 del 13 dicembre 1871, firmato dal ministro della Guerra Cesare Ricotti-Magnani, che impose l’uso obbligatorio delle stellette a cinque punte a tutto il personale soggetto alla giurisdizione militare, inclusi i membri della Regia Marina. L’articolo 1 del decreto sanciva l’obbligo di indossare le stellette sul bavero dell’uniforme, consacrandole come simbolo universale dell’identità militare italiana.

Anche il Corpo Militare Volontario della Croce Rossa Italiana adottò le stellette, affiancando alla forma classica un disco bianco centrale con la Croce Rossa, a rappresentare l’identità umanitaria e la neutralità operativa del Corpo. Le origini di questa integrazione risalgono al 1º giugno 1866, quando, durante la terza guerra d’indipendenza, il Ministro della Guerra del Regno d’Italia assoggettò alla disciplina militare il personale delle “Squadriglie di Soccorso” del Comitato milanese, poi divenuto Associazione Italiana della Croce Rossa.

Il personale chiamato in servizio in base al disposto dell’articolo 5 del regio decreto-legge 12 febbraio 1930, n. 84, deve portare sul bavero della giubba, della mantellina e del pastrano le stellette a cinque punte di cui al regio decreto 14 luglio 1907, n. 556. Questo obbligo simboleggia la soggezione alla giurisdizione militare, come stabilito dagli articoli 523 del codice penale militare e 362 del codice penale militare marittimo.

Inoltre, l’ispettore nazionale del Corpo militare della Croce Rossa Italiana, prescelto fra i colonnelli in servizio, è nominato con decreto del Presidente della Repubblica, su proposta del Ministro della difesa, su designazione del Presidente nazionale, ai sensi dell’articolo 73 del regio decreto 10 febbraio 1936, n. 484, e successive modificazioni, a conferma della rilevanza istituzionale e della natura militare del Corpo.

Oggi, le stellette a cinque punte non sono solo un segno distintivo delle Forze Armate, ma incarnano il legame profondo tra tradizione e spirito di servizio. Anche nel contesto della Croce Rossa, esse richiamano visivamente i valori della neutralità, del soccorso e dell’impegno volontario, in tempo di pace così come in situazioni operative. Con la loro forma semplice ma densa di significato, continuano a evocare l’eredità simbolica della Stella d’Italia, cuore identitario della nazione.

     Roberto Marchetti

Fonte: wikipedia Foto: lostiledeglieroi.it, parma.bologna.repubblica.it