Diario del Ten Mauro Pietro

E’ il 27 ottobre ed io mi trovo ricoverato all’ospedale da campo reggimentale. Verso le otto passano da lì il Col. Bignami ed il Col. Boffa, che sono diretti sulle linee avanzate per rilevare gli effetti della nostra artiglieria divisionale sui settori battuti dai combattimenti dei giorni precedenti.
Il col Bignami, mi invita a salire nella sua auto ed io malgrado le proteste del Cap. me. Atella che viene con noi mi alzo dalla brandina portando con me la macchina cinematografica.
Percorriamo, così, i vari settori del fronte, mentre l’artiglieria nemica persiste nell’investire le nostre linee.
Arrivati nel settore del VII btg., ci viene riferito che nelle prime ore del mattino il nemico aveva attaccato, ma era stato respinto.
In Particolare la X cp. aveva subito reiterasti assalti da parte del elementi degaullisti, rinforzati da un btg. corazzato del Royal Rgt., ma se l’era cavata bene, rintuzzandoli con decisione, al comando del Ten. Simone che era caduto in combattimento sostenendo l’urto di forze notevolmente superiori con i suoi 60 uomini.
E’ in corso una dura lotta sostenuta dal IV btg.. Il suo comandante Cap. Valletti viene sgombrato d’autorità dal Cap. Me. Atella per le sue condizioni fisiche ed il Magg. Vagliasindi assume il comando del btg. reiterando vari contrattacchi. Egli sarà ferito alla testa dei suoi uomini e decederà la sera nell’ospedale da campo.
Ritorniamo verso le 16 verso il Comando di Divisione e sul cammino incontriamo il Col. Camosso accompagnato dal Cap. …  della cp. Comando.
Il Col. Camosso ha voluto raggiungere il proprio reggimento, partendo dal convalescenziario di Ghebel, ove era stato ricoverato per le ferite subite nella battaglia del 4 sett. .
Io mi fermo nell’ospedale da campo, dove ero stato ricoverato e consegno al Col. Camosso la pellicola impressionata nel rapido giro di ispezione.
Nei giorni seguenti 29 e 30 ottobre ci fu quasi una tregua sul nostro fronte: il nemico si rafforza sulle proprie posizioni e rinsangua i suoi organici, mentre attende nuovi mezzi, provenienti dal Delta.
Il Gen. Freyberg ha ricevuto ordine di aprire a tutti i costi una braccia sul fronte italo-germanico, spostando la sua azione su un settore diverso da quello mantenuto dalla Folgore, che con la sua eroica resistenza aveva reso vano ogni tentativo del nemico.
Tuttavia l’avversario che era a conoscenza delle gravi perdite subite dai reparti paracad. Tentò l’ultimo assalto delle nostre linee il 1° novembre ma fu decisamente respinto con sensibili perdite, lasciando nelle nostre mani 200 prigionieri e sul terreno 800 morti e 40 carri armati distrutti (boll. 857 e 858).
L’ospedale da campo ove sono ricoverato stamane 2 nov. è stato bombardato mitragliato da aerei nemici. L’artiglieria avversaria ha allungato il suo tiro ed i suoi obici giungono fino a noi. Abbiamo avuto morti fra i degenti.
Perviene l’ordine di sgomberare l’ospedale da campo da campo e tutti i ricoverati vengono avviati verso la base logistica di El Dabà, donde proseguire per Derna.